Teatro

Rimbamband: cinque musicisti suonati in scena in tutta Italia

Rimbamband: cinque musicisti suonati in scena in tutta Italia

Il nome la dice tutta: una band di rimbambiti. Eppure, i cinque musicisti pugliesi, a dispetto del nome, più che essere, ci fanno. Si definiscono "rimbambiti cresciuti a pane, swing e fantasia"; suonattori, per fare una crasi che va tanto di moda. E se è vero che le note sono sette (e prima o poi finiscono), di contro loro non la pensano affatto così. Ne parliamo con Raffaello Tullo, capobanda.

Insieme dal 2006, mixano tutti i linguaggi possibili: musica, mimo, tip tap, rumorismo, parodie. Loro sono Raffaello Tullo, il capobanda, Renato Ciardo il batterista, Vittorio Bruno il contrabbassista, Nicolò Pantaleo, il sassofonista e Francesco Pagliarulo, il pianista virtuoso. Frullati insieme sono la Rimbamband, che oltre alla sua attività dal vivo che l'ha portata in tutta Italia, ha partecipato negli anni a molte trasmissioni televisive e radiofoniche, tra cui Maurizio Costanzo Show. Tutte le date del tour

La commistione musica-gioco-follia va sempre più di moda. In cosa vi differenziate da colleghi come la Banda Osiris o dai compagni di scuderia Oblivion?
C'è sicuramente un filo conduttore: il far galleggiare sulla musica la comicità e gli altri linguaggi dell'arte. Poi non è il cosa, ma il come, ossia come diversifichi per essere originale. Cerchiamo sempre la la verità, l'onestà. Portiamo in scena ciò che siamo noi nella vita, raccontando cinque personaggi, cinque diversi profili psicologici: il capobanda che vuole fare lo spettacolo "alto", il batterista rompiscatole ed egocentrico, il contrabbassista che entra sempre a sproposito e fuori tempo, un sassofonista rubato alla banda di paese e il pianista virtuoso che sta dalla parte del capobanda, ma alla fine sono sempre due contro tre. Siamo sul palco come siamo nella vita, ed è così che ci differenziamo dagli altri.

Spettacoli come i vostri sono una fucina di studio, di fantasia. Come si fa a trovare sempre il guizzo?
E' croce e delizia! Io scrivo i testi, e so quanto è difficile far sempre meglio della volta precedente. E' un lavoro estenuante, di grande ricerca; i nostri sono spettacoli molto corali, non siamo il gruppo dove uno fa e gli altri eseguono. Creiamo un vortice di situazioni, fatte a incastro, con musica, parlato, mimo, rumori a supporto del mimo, che devi sempre tenere insieme.

Chi vi ispira?
I Simpsons, gli Umbilical Brothers, Fred Buscaglione, Carosone, Jerry Lewis, Chaplin. Mettiamo insieme tanti mondi, tanti linguaggi, tante suggestioni. E creiamo un enorme cartone animato dal vivo, dove siamo attori e colonne sonore.

Come va il tour?
Siamo stati a Torino, Genova, Napoli, Firenze è andata benissimo, la stagione migliore come date! Molti che ci hanno confermato anche per l'anno prossimo. Il pubblico è ciò che tu ne fai: se sali sul palco preparato e hai una bella energia e hai voglia di donare, è successo assicurato. Poi c'è da dire che grazie a internet il pubblico è già preparato al nostro spettacolo, anche se l' effetto sorpresa c'è sempre.

Cosa vi piacerebbe fare di diverso rispetto alle rimbambate?
Andare a Sanremo come band, cantando di quanto non volevamo essere a Sanremo e di come il nostro sogno sia essere eliminati al televoto. Ma una cosa seria no, è più forte di noi! Viaggiamo di notte, col nostro furgone super-appariscente e tra noi c'è sempre un'aria di festa: socializziamo con i titolari dei bed and breakfast, coi ristoratori delle città. E' una magia continua.